Motori

Mercedes Vision One-Eleven, la concept elettrica che omaggia la C 111

Tra gli anni 60 e 70, la Mercedes ha realizzato alcuni prototipi, la serie C111, che servivano da laboratorio per nuove tecnologie, quei concept sono rimasti nella storia e oggi la Mercedes riprende la serie con la Vision One-Eleven. Una vettura che non è destinata alla produzione, anche se probabilmente alcuni elementi del design e della sua tecnologia verranno sfruttati su modelli di serie.

A differenza delle concept originali, stavolta però la propulsione è 100% elettrica. 
Non dobbiamo però aspettarci il “solito” motore elettrico. La Mercedes Vision One-Eleven introduce infatti un motore a flusso assiale ad alte prestazioni sviluppati con la YASA, specialista britannico per i motori elettrici di prossima generazione che dal luglio dello scorso anno è di proprietà della Mercedes. Questa tipologia di motori, assicurano i tecnici della Mercedes, sono più leggeri, compatti e allo stesso tempo più potenti dei motori a flusso radiale che vengono utilizzati sulla quasi totalità delle auto elettriche. 

Non meno interessante il design, che riprende lo stile delle C111, introducendo un’applicazione più atletica del design denominato One-Bow. Dalla parte anteriore bassa fino al muscoloso posteriore, una linea uniforme simile a un arco conferisce alla concept car alta solo 1.170 mm, un profilo chiaro e scultoreo. L’accesso all’abitacolo avviene attraverso due portiere ad ala di gabbiano, come per le C111 e, ancora prima, per le iconiche 300SL.

Sulla base di un contemporaneo concetto di lusso, l’interno è rivestito di tessuto bianco, con struttura a nido d’ape, fatto di poliestere riciclato. In questo contesto, alcuni dettagli sono rivestiti di pelle arancione, mentre il cockpit è futuristico. Il volante, foderato di pelle, ha uno stampo analogico, ma non fa mancare comandi touch ed è affiancato da uno schermo  piuttosto compatto, in alta risoluzione. Nella parte alta, invece, un sottile display a pixel copre il cruscotto a tutta larghezza, richiamando l’Mbux Hyperscreen ma con funzioni assimilabili a quelli del quadro strumenti e un look definito rétro-futuristico: la grafica, infatti, ricorda quella a 8-bit dei vecchi videogame. A completare l’interfaccia utente fruibile su questo prototipo c’è la realtà aumentata: indossando un visore, l’ipotetico guidatore può visualizzare contenuti digitali intorno al posto guida, superando il limite fisico dell’Hmi. La realtà aumentata fornisce anche informazioni aggiuntive associate a funzioni che rispondono a comandi fisici, come i pulsanti presenti sul volante.

Back to top button
WordPress Cookie Plugin by Real Cookie Banner